Camminando alla scoperta del Museo civico archeologico del Distretto minerario di Rio nell’Elba, spesso i visitatori, osservando i reperti archeologici, si imbattono in una delle teche che espongono scorie di ferro, di varie epoche, provenienti da varie zone dell’Isola d’Elba.
Molti infatti si chiedono il senso di esporre queste scorie, che non sono altro che ciò che rimane del minerale dopo che da esso è stato estratto appunto il ferro. Ecco che, proseguendo il percorso di esplorazione del Museo si trovano altre scorie più recenti- almeno rispetto alle altre- provenienti dalla zona di Grassera sul Monte Serra [Rio nell’Elba] datate alla prima metà del XIV secolo.

Per dare una risposta a chi si pone questa domanda ma anche a molti bambini che spesso le osservano incuriosito, ci vengono in aiuto le parole di Gerhard Sperl*, che ci spiegano perché le scorie di ferro sono così importanti e perciò trovano spazio anche nell’esposizione del Museo di Rio nell’Elba.
“ Mentre le tracce dell’antica industria estrattiva del ferro sono in genere difficili da trovare e sono alterate da attività di estrazione più recenti, gli oggetti di ferro prodotti con minerale sono sparpagliati e spesso trasformati, e perciò non riconoscibili come provenienti dall’Elba, nel luogo di lavorazione le scorie di minerale rimangono come testimonianza della passata tecnica di fabbricazione. Inoltre il peso delle scorie rimaste supera il ferro prodotto di oltre il doppio;è più scarsa la quantità di scorie nel fuoco di riscaldamento, dove la loppa di ferro spugnosa viene trasformata nella prima forma commerciale (certamente inferiore al 50%) del peso del ferro, e le scorie di fucinatura, riconoscibile per la forma esterna dalle scorie di fusione, costituiscono al massimo il 10% del ferro lavorato.
Le scorie per lo studioso di metallurgia sono quindi le testimonianze più preziose dell’antica estrazione e lavorazione del ferro. Per i posteri sono diventate preziose come surrogato del minerale soltanto in tempi più recenti, per cui l’asportazione non è stata effettuata con accuratezza, così che generalmente sono ancora disponibili sufficienti campioni di materiale.”
- Gerhard Sperl, Scorie di ferro di S. Caterina, Rio nell’Elba, trad.it. Gudrun Casini, in Quaderni di S.Caterina, n. 3, 1993, Ed. S.Caterina, Rio nell’Elba
Valentina Caffieri-Servizio Comunicazione Comune di Rio nell’Elba